Il blog chiude (ma rimarrà attivo), grazie a tutti quelli che lo hanno seguito.

Da tempo stavo postando sempre meno, ieri ho realizzato che è un po’ inutile mantenere in vita un blog che aggiorno molto di raro e che ha di media dalle 5 alle 10 visualizzazioni alla settimana.
Anche sul mio blog principale il ritmo è rallentato, ma almeno posto in media 4 volte al mese, e sarà lì che indirizzerò il tipo di segnalazioni e ritagli che avrei postato qui.
Per chi ha voglia di seguirmi questo è il mio blog principale: La fumettista curiosa.
Qui attraverso l’etichetta “I ritagli della fumettista curiosa” raccolgo i post che avrebbero potuto apparire in questo blog.

Saluto tutti quelli che mi hanno letto e seguito, il blog rimarrà comunque visibile e consultabile (finché si potrà).

“I Briganti” di Magnus

Copertine Briganti
A sinistra l’edizione Edifumetto del 1979, a destra l’edizione Cosmo del 2017
Pagine confronto

La stessa pagina a confronto

Briganti vignetta confronto

Una vignetta a confronto (a sx l’edizione Edifumetto, a dx quella Cosmo)

Tav Briganti

Tavola dall’edizione Cosmo

Tav briganti 2

Tavola dall’edizione Edifumetto


In edicola è possibile trovare la prima parte della saga de “I Briganti” di Magnus (opera mai completata) ristampata dalle Edizioni Cosmo in formato bonelliano su carta da fumetto seriale, quindi non il massimo per un’opera così piena di dettagli come questa; tutto sommato però il risultato non è male, per essere una stampa economica (se si vuole una visione in grande delle tavole in un’edizione migliore bisogna recuperare la ristampa Rizzoli Lizard a 25 €, qui).
In casa ho anche l’edizione Edifumetto del 1979, su formato leggermente più piccolo, stampata su una carta leggera e lucida, con ottima qualità (visto anche il formato minimo); è con questa che ho messo a confronto le pagine.
Se volete sapere qualcosa in più su questo fumetto del grande Magnus rimando a un articolo uscito su Fumettologica.

PATRIZIA MANDANICI – QUANDO LA REALTA’ INCONTRA LA FANTASIA.

Mi scuso per l’assenza, tornerò a breve, intanto condivido questa intervista fattami da Riding High.

Agenzia Alfa n. 38 -“I figli del buio” di A. Russo e M. Dall’Oglio

agenzia-alfa-figli-del-buioQuesto albo edito dalla Sergio Bonelli Editore fa parte di una collana collaterale di Nathan Never Agenzia Alfa – che ospita ormai da diversi anni storie di diverso tipo e lunghezza.
La lunga storia de “I figli del buio” (283 pagine) riprende e conclude (non in maniera definitiva) la saga della telepate Kay – non la Kay figlia di May e Branko (colleghi di Nathan Never) ma la Kay di un tempo futuro.
La storia è leggibile e godibile anche senza aver letto le storie precedenti (ci sono momenti di flashback e di spiegazioni, ma non lunghe).
Questo è un albo un po’ diverso dal solito (perlomeno per i canoni bonelliani): Massimo Dall’Oglio è un disegnatore che da sempre si esprime con uno stile molto influenzato dai manga (alcuni autori in particolare) ma che ha accolto anche diverse suggestioni di altri generi rendendo il suo segno unico e davvero interessante.
La storia di Alessandro Russo ha un buon ritmo (non ci si annoia mai), ma qui è da segnalare soprattutto il grande lavoro grafico di Dall’Oglio, preciso e dinamico al tempo stesso (senza mai esagerare con gli effetti “manga”).  Da disegnatrice so quanto lavoro c’è dietro, e ammiro la capacità di questo disegnatore di disegnare la tecnologia (ma non solo!).
Ho letto qualche parere di lettori abituati al realismo e alla cupezza di Nathan Never – e no, gli sfondi non sono poco curati,  ce n’è quanto è necessario che ce ne sia (a parte che molte scene sono ambientate nel deserto). Leggere 282 pagine fitte di particolari (magari inutili) renderebbe la lettura farraginosa, mentre qui parti più ariose e dinamiche si alternano a tavole spettacolari.
Le tavole di Dall’Oglio sono equilibrate, espressive, suggestive, con un uso magistrale dei retini, che mai soffocano il disegno ma anzi lo modellano, lo esaltano.
Oltre alle tavole qui presenti potete trovarne altre QUI,  qui invece una specie di copertina alternativa, QUI il booktrailer dell’albo (con musica dell’autore stesso). Questo invece è il Tumbrl di Massimo Dall’Oglio con disegni e schizzi.

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“Crisco Disco: Disco music & clubbing gay tra gli anni 70 e 80” di Luca Locati Luciani

Crisco Disco

Di seguito dal capitolo “Disco Clone. L’edonismo di Fire Island invade New York”12


Di seguito dal capitolo “The Boys Come To Town – Perchè la Disco è (o non è) una musica “gay”
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Crisco Disco: Disco music & clubbing gay tra gli anni 70 e 80” di Luca Locati Luciani – Edizioni Vololibero  – 2013  (qui anche in ebook)

Libro con tante informazioni sui luoghi e sulla nascita della musica Disco. Nell’estratto che è possibile leggere su Amazon (sopra la copertina c’è il link) si possono notare i vari capitoli in cui è suddiviso il libro, alcuni dedicati anche alla scena italiana di quegli anni.
Ci sono inoltre varie interviste a DJ, una discografia e un utile Dizionarietto dei termini più importanti.
Qui su Youtube un’intervista all’autore che parla del suo libro.

“Cronache dall’Ombra”, un’antologia di miei fumetti

Copertina Cronache dall'ombraQuesta volta mi faccio un po’ di pubblicità, uno strappo alla regola di questo blog.
La piccola ma benemerita casa editrice ComicOut ha voluto raccogliere i miei fumetti da autrice completa sparsi tra riviste, fanzine, web, più qualche inedito; storie brevi, anche di una pagina (ma ce n’è anche una lunga 15 pagine), e disegnate a partire da inizio anni ’90, lungo un arco di più di 20 anni (la più recente è di qualche mese fa): “Cronache dall’Ombra” è già in libreria o comunque ordinabile.

Qui trovate la pagina Facebook dedicata al libro dove segnalo le presentazioni, gli incontri, e dove racconto qualche retroscena.
Qua sotto un’anteprima di qualche pagina su Issue.

“Highsmith. Una storia d’amore degli anni Cinquanta” di Marijane Meaker

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Highsmith 1


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“Highsmith. Una storia d’amore degli anni Cinquanta” di Marijane Meaker – Sellerio editore – 2007

Marijane Meaker è una scrittrice di gialli e mistery che alla fine degli anni Cinquanta conobbe Patricia Highsmith ed ebbe con lei una relazione durata un paio d’anni.
In “Highsmith. Una storia d’amore degli anni Cinquanta” la Meaker racconta questa storia (senza alcun sentimentalismo), ma soprattutto tratteggia l’ambiente artistico e culturale della New York di quei tempi (perlomeno delle classi borghesi medio-alte), e in particolare del mondo omosessuale che era già parecchio sviluppato nei suoi luoghi d’incontro e reti di amicizie.
Molto interessanti anche gli accenni ai libri che le due scrittrici stavano scrivendo in quel periodo, o a quelli che avevano già scritto – come “The price of salt” della Highsmith – ovvero “Carol“, uscito sotto pseudonimo nel 1952 e che in poco tempo vendette un milione di copie (qui un articolo che parla sia del libro che del film di Haynes).